La scienza del “mindset”, ovvero la forma mentis che adottiamo davanti a quanto la realtà ci impone, teorizza che il nostro mondo sia composto per il 20% dai fatti che ci accadono, e per un buon 80% da come ci poniamo di fronte ad essi. È così che, partendo dalla stessa esperienza, il modo in cui la valutiamo e le risorse che pensiamo di avere a disposizione per gestirla influiscono sul fatto che si tramuterà in un’esperienza di crescita o in una paralisi. Essa potrà determinare gratificazione o insoddisfazione. Per questo, il modo in cui valutiamo anche lo stress e le situazioni stressanti può fare la differenza tra il generare un atteggiamento resiliente o sviluppare malessere. Dal nostro punto di vista, il mindset è funzionale quando ci rende capaci di valutare lo stress e di generare resilienza.
Il modello della società di oggi prevede lo “star bene” sempre e a qualsiasi costo, il tenere alla larga i vissuti più scomodi e ingombranti, come lo stress, quando in realtà anche esso può essere sfruttato a nostro vantaggio per dare energia e vitalità alle nostre azioni quotidiane, a patto che si cambi atteggiamento verso di esso. Ed è questo il giusto approccio mindset: valutare lo stress e generare resilienza.
Il primo passo per imparare ad essere migliori nelle condizioni di stress è quello di essere consapevoli degli agenti stressori che hanno maggiore impatto, di conoscere le strategie di reazione che, in modo istintivo ed automatico, tendiamo a mettere in atto, e che si possono rivelare non così funzionali ed efficaci. Questa consapevolezza nasce dal sentire, dall’essere mindful, cioè presenti a se stessi nel momento presente, ed è facilitata dall’utilizzo degli strumenti di Stress Management persolog®. Essi favoriscono il riconoscimento dei segnali di stress e permettono di sviluppare un piano personalizzato di crescita personale.